Guardia Piemontese
Aggiornamento: 1 apr 2021
Guardia Piemontese fu fondata intorno al 1200-1300 da gruppi di esuli piemontesi, di religione Valdese provenienti dalle valli Pellice e Angrogna, che volevano sfuggire alle persecuzioni della Chiesa Cattolica. Il movimento valdese, al pari di altri movimenti di rinnovamento cristiano, nacque come tentativo di riportare la Chiesa di Roma, corrotta dal potere e nei costumi, agli ideali evangelici. La persecuzione religiosa, tramutatasi in scontri e violenze fino all'uccisione di gran parte della popolazione valdese, fu condotta dal Cardinale Ghislieri, successivamente divenuto Papa Pio V.
I pochi superstiti scampati al massacro furono costretti alla conversione. Il luogo fu scelto probabilmente per la sua posizione elevata (circa 514 metri sul livello del mare) e fu cinto da mura a scopo difensivo a tal proposito, inglobando, inoltre, l’antica torre d’avvistamento realizzata (assieme a molte altre sparse lungo la costa tirrenica) tra l’XI e il XII secolo per segnalare in anticipo le incursioni di pirati e saraceni.
Fra i tanti insediamenti valdesi in Calabria, Guardia Piemontese è attualmente, e da moltissimo tempo, l’unico posto in cui si è conservata l’antica lingua occitana e, fino a non molto tempo fa, anche l’uso del costume tradizionale. Rimane a tal testimonianza la porta del sangue, la porta principale d’ingresso realizzata con frammenti di laterizio e di pietre rozzamente squadrate legate con malta di diverso spessore, chiamata così dal 5 giugno 1561, il cui sangue dei Valdesi uccisi in loco, dal castello si riversò nelle viuzze, fino a oltrepassare tale porta.
Altra porta interessante, sono le antiche porte munite di spioncino apribile solo dalla parte esterna, imposte dall'Inquisizione dopo la strage del 1561 che consentiva ai frati domenicani giunti a Guardia Piemontese nel XVII secolo di controllare la vita degli ex eretici scampati al massacro e convertiti con la forza al cattolicesimo.
Di notevole interesse è il Museo Valdese, importante punto di riferimento per approfondire la storia delle minoranze in Calabria. La lingua occitana, venne coniata nel 1290 e racchiuse l’insieme dei territori in cui veniva utilizzata la lingua d’oc (idioma alternativo alla lingua d’oïl e a quella del sì), facendola risalire ai primi contatti e influssi ellenici. Altro punto importante di questo piccolo centro, è la presenza delle Terme Luigiane, ubicata nell’ampia vallata del fiume Bagni e che, come antica e rinomata stazione di cura della Calabria, ha raccolto nei secoli la fama del potere curativo grazie alle sue acque sulfuree.

Foto
Giovanni Carnevale