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Papasidero

Aggiornamento: 1 apr 2021

Un altro paese di origine bizantina. Si pensa che sorgesse sull'antico sito di Scidro, se questo nome non deve essere riferito ad un insediamento sulla costa, forse l'attuale Belvedere Marittimo, rifugio dei sibariti sconfitti da Crotone. In ogni caso il paese rivela origini remotissime. Nella vicina GROTTA DEL ROMITO infatti sono stati rinvenuti tracce del paleolitico superiore e altri materiali ora anche nel Museo di Castrovillari. Il nome del paese si deve ad un prete igumeno, cioè capo di una comunità basiliana. E così da papàs Isidoro è derivato Papasidero. La presenza del monachesimo basiliano è attestata dalle chiese del paese, perfettamente conservate e ornate da pregevoli opere d'arte.

Un fonte battesimale e un'acquasantiera in granito del ‘500 convivono nella parrocchiale di san Costantino con il coro di legno dell'800 e con un piccolo trono anch'esso in legno intagliato e dorato, mentre risale al '600 la tela dei SS. Francesco d'Assisi e Domenico, di manifesta scuola napoletana. Nella Chiesa di Santa Sofia si possono ammirare ancora affreschi del '500, di anonimi meridionali al pari di quelli della Chiesa di Santa Lucia.

Nella parte del paese, lambita dal fiume Lao, affiora tra la folta vegetazione il Santuario di Santa Maria di Costantinopoli. E nella contrada di Avena, il cui nome deriva dal monastero di Vena, fondato nel secolo X da San Leone Luca di Corleone, permangono ancora tracce basiliane. Da qui si ammira il viadotto Italia, sull'Autostrada Salerno Reggio Calabria. Il paesaggio montano è dominato dal Velatro, di 1111 metri, alle cui falde la strada che costeggia il fiume Battendiero è uno degli itinerari automobilistici più belli del Suditalia.








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